Made in Italy. Quando pensiamo a questa indicazione di provenienza, la prima cosa che ci viene in mente è il mondo della moda, ma non solo. Made in Italy è anche food. Oggi più che mai il cibo italiano è sinonimo di maestria e raffinatezza, sicurezza alimentare e rispetto delle tradizioni. Questo insieme di valori vengono percepiti nel panorama internazionale come sinonimo di eccellenza ed ecco perchè per gli italiani è importante proteggere questo “marchio”, nel mondo e in Italia, soprattutto nel campo oleario.
GLI ULTIMI DATI DELLA COLDIRETTI
Secondo gli ultimi dati della Coldiretti, nel 2019 troveremo olio straniero in 2 bottiglie su 3. Un aumento dell’import di oltre mezzo miliardo di chili dovuto al calo dei raccolti del nuovo anno. Ciò significa che il mercato italiano ha aumentato le importazioni di olio di oliva dall’estero superando circa l mezzo miliardo di chili. Questo il quadro spaventoso che emerge dallo studio “Salvaolio” della Coldiretti presentato in occasione della manifestazioni degli agricoltori scesi in piazza a Roma per salvare gli uliveti italiani. Nel 2018 gli arrivi di olio dalla Tunisia sono tra l’altro raddoppiati (+100%) e potrebbero crescere ulteriormente se l’Unione Europea rinnoverà l’accordo per l’ingresso di contingenti d’esportazione di olio d’oliva a dazio zero verso l’UE per 35mila tonnellate all’anno scaduto il 31 dicembre 2017, oltre alle 56.700 tonnellate previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia (in vigore dal 1998).
COSA CAMBIA PER IL CONSUMATORE?
A causa di questa situazione il consumatore è esposto ad una situazione poco chiara. Infatti è molto probabile che nelle bottiglie di olio, vendute con marchi italiani ceduti all’estero o con l’etichetta delle grande distribuzione, si trovi prodotto straniero nella fattispecie tunisino, spagnolo o greco.
In questo frangente diventa perciò molto importante acquistare direttamente dal produttore dove la provenienza delle olive e la loro qualità è certificata. Olio Guglielmi molisce solo con olive provenienti dai suoi terreni. Questo assicura la realizzazione un olio extravergine di oliva di alta qualità grazie al controllo meticoloso dei frutti. La cura diretta dell’olivo ed il controllo di tutta la filiera produttiva permette di realizzare prodotti di grande pregio come le Monocultivar, una linea dedicata alle varietà più rappresentative di Puglia, le cui olive sono estratte a freddo appena dopo due ore dalla raccolta.
CROLLO DELLA QUALITA’ E FRODI A DANNO DEL MADE IN ITALY
“Con il crollo della produzione nazionale e l’aumento degli arrivi dall’estero è evidente il rischio di frodi e sofisticazioni a danno del vero Made in Italy che colpiscono i produttori agricoli e dei consumatori” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che sottolinea che “occorre difendere l’extravergine italiane nell’ambito dei negoziati internazionale dove l’agroalimentare italiano viene troppo spesso usato come moneta di scambio per interessi diversi. A livello nazionale occorre stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare poiché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti”.
IL PANEL TEST UNO STRUMENTO IMPORTANTE
In questo contesto, come evidenzia il presidente Prandini, il panel test si rivela uno strumento indispensabile. Il panel test è infatti utilizzato per la classificazione degli oli e si basa su una rigida procedura scientifica. In questo modo gli assaggiatori possono valutare i parametri organolettici delle extravergine e riconoscere i difetti.
TRASPARENZA DELL’ETICHETTATURA
Per rendere più semplice e sicuro l’acquisto del prodotto, accanto al panel test diventa necessario per il consumatore una etichettatura più adeguata e chiara. Attualmente le confezioni non riportano in maniera leggibile le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009.
COSA PUO’ FARE IL CONSUMATORE
Il consumatore può difendersi da queste trappole. Un primo dato indicativo è il prezzo: diffidare sempre da un prodotto a basso costo. Oltre a questo è utile soffermarsi sulla lettura accurata delle etichette e acquistare extravergini con la dicitura “100% italiano” come i nostri Monogram. Rimane sempre valido il consiglio di recarsi presso il frantoio per l’acquisto diretto per avere anche la possibilità di assaggiare direttamente l’olio extravergine prima di comprarlo.